Martina calcio/ Intervista a Gambino: “Capisco i tifosi. Occorreva maggiore tutela”

29 anni il prossimo 17 aprile, 27 presenze con la maglia del Martina, Giuseppe Gambino è quello che ha giocato di più di tutti in questa stagione. I suoi 8 goal sono valsi 11 punti in classifica. Giocatore controverso e discusso, ha superato a suon di prestazioni le acidissime critiche iniziali, ma poi è scivolato giù con tutta la squadra nel periodo critico tra novembre e dicembre. Esattamente un girone fa, contro l’Aprilia, regalò un pareggio insperato ai suoi, rimasti in dieci per l’espulsione di Leuci. Con quel punto il Martina si portò a due sole lunghezze dalla capolista. Con la sconfitta casalinga contro l’Arzanese la domenica successiva comincerà il calvario della stagione biancoazzurra.

Intervistato da martinasport.it Gambino ripercorre alcune tappe di questa stagione; si assume tutte le responsabilità per la sua stagione – come lui stesso ammette – non sufficiente; ma non risparmia una frecciatina alla società, rea di aver tutelato poco i giovani nei momenti di difficoltà.

L’esultanza di Gambino-diritti riservati

Gambino domenica con quel goal hai regalato probabilmente un pezzo di salvezza al Martina.

Sicuramente è un goal importante perché se non si portava a casa almeno il pareggio venivamo risucchiati dal Gavorrano e le cose si facevano più dure. Per fortuna è arrivato. Ci abbiamo creduto fino alla fine e la cosa più importante è aver portato a casa un punto.

In svantaggio di due goal a 3 minuti dalla fine, probabilmente non ci credevate più nemmeno voi. Cosa hai pensato quando hai fatto goal?

L’abbraccio a Gambino dopo il goal del pareggio-diritti riservati

Prima della partita scherzavamo sul fatto che dovessi segnare perché avevo dei sassolini da togliermi sia personalmente che con tutto il gruppo. E poi volevo dedicare il goal a una persona speciale. Quando ci siamo ritrovati sotto di due goal all’85esimo eravamo un po’ tutti giù però per fortuna abbiamo accorciato le distanze con Scarsella e con la mia rete al 94esimo. Quel goal mi ha liberato. La cosa che ho pensato è che abbiamo riacciuffato un pareggio per noi fondamentale. Ho dedicato il goal a me stesso, poi c’erano i miei genitori e volevo dedicare il goal a una persona per me speciale.

Gambino, come tutta la squadra, non è entrato nel cuore dei tifosi. Anzi tu in particolare sei spesso sottoposto a dure critiche. Cosa ti senti di dire?

Lo posso capire perchè non sto facendo una delle mie stagioni migliori, perché comunque per me otto goal sono pochi. Però se vado a vedere sono anche stato sfortunato perché ho preso 6-7 pali, poi qualcuno l’ho sbagliato io. C’è da mettere pure il fatto che c’è stato il cambio di allenatore e il fatto di giocare spesso da solo in avanti. Però non cerco scuse. Le responsabilità me le prendo tutte io. I tifosi posso capirli ed è giusto che loro dicano la loro idea. Io ce la metto tutta; mancano 5 partite e devo salvare il salvabile.

Giuseppe Gambino- diritti riservati

Se dovessi decidere oggi se rimanere o no cosa risponderesti?

Io voglio prima raggiungere l’obiettivo e poi decidere. Sono rammaricato perché con questa squadra potevamo fare molto di più, ma sono successe tante cose negative che ci hanno portato ad avere questa posizione in classifica. Comunque pensiamo prima a salvarci, poi vedremo.

Se dovessi dare un voto alla tua stagione?

Non è stata sicuramente una delle mie migliori, perché sono abituato a dare molto molto di più. Lo scorso anno ad Andria ho segnato poco ma i tifosi hanno sempre apprezzato il mio lavoro. Se devo darmi un voto in base a come gioco di solito non mi do nemmeno sufficiente. Non ho giocato dall’inizio come di solito faccio.

Gambino, Ancora e Provenzano

L’ultimo di questi episodi negativi è stato il caso Marsili…

Marsili per me è come un fratello e gli voglio un bene dell’anima. Ho fatto di tutto per farlo venire a Martina ed ho fatto di tutto per non farlo andare via. Però lui purtroppo ha avuto problemi personali. Mi dispiace tanto. Lui è un grande giocatore e in questa squadra poteva fare tanto di più.

Cosa è cambiato nel gruppo da Di Meo a Bitetto?

E’ cambiato poco perché la problematica principale è rimasta, e cioè il fatto che questa squadra è stata costruita per Ciullo. Di Meo ha trovato già la squadra fatta; con lui siamo partiti benissimo poi qualcosa non è andata. Bitetto è il terzo allenatore quest’anno. Con lui abbiamo parlato delle problematiche che ci sono. I problemi sono stati tanti ma nonostante tutto secondo me stiamo facendo anche bene. Ma è chiaro che mister Bitetto non ha fatto questa squadra e si è ritrovato con le spalle al muro. E’ normale che alcuni giocatori gli piacciono e altri meno, ma purtroppo è costretto a far giocare questi. Si, ci dobbiamo salvare, ma stiamo facendo tanto nonostante i tanti problemi di quest’anno.

La dirigenza biancoazzurra

Cosa è mancato a questa squadra per ambire a grandi obbiettivi?

E’ mancata la serenità e la tranquillità perché comunque ci siamo ritrovati dopo nemmeno un mese a cambiare allenatore e lì si sono rotte già le prime cose. Con Di Meo qualche risultato positivo ha camuffato i problemi, che poi sono emersi al primo scivolone. Secondo me il problema maggiore è stato non aver tutelato questa squadra. Non parlo dei tifosi ma della società. Magari nei momenti di difficoltà ci sarebbe voluta maggiore tutela, magari non per noi, ma soprattutto per i ragazzi che si sono trovati in difficoltà e non sapevano dove appoggiarsi. C’è grande rammarico perché potevamo fare di più. A volte scherzando dico: “da un’altra parte sta squadra qua poteva vincere il campionato” perché comunque ci sono giocatori bravi e giovani interessanti che andavano tutelati un po’ di più. Però ormai è andata com’è andata.

La salvezza è cosa fatta?

Non c’è ancora la matematica e siamo scemi se abbassiamo la guardia. Però manca poco ormai e dobbiamo giocare sereni come nelle ultime partite, dove però al primo tiro ci hanno fatto goal. Dobbiamo stare più attenti e con un’altra vittoria è fatta.

Mauro Mari

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