Calcio giovanile, Roberto Trullo: “calcio giovanile martinese risorsa importante”

Roberto Trullo – allenatore degli allievi regionali del Cristo Re

Dopo la domenica avvincente che il calcio giovanile ci ha regalato, abbiamo ascoltato il mister degli allievi regionali del Cristo Re, Roberto Trullo. Il mister si è soffermato sugli aspetti che il calcio giovanile martinese può dare a questo sport, si è anche soffermato sulla società Cristo Re e sulla bella stagione che i suoi ragazzi stanno disputando. Di seguito l’intervista.

 

1) Il calcio giovanile a Martina è una risorsa per il calcio martinese, come giudica lei i settori giovanili delle squadre minori?

I settori giovanili a martina devo dire che fanno molto piu’ di quello che possono, nel senso che viste le problematiche inerenti le strutture sportive diciamo che già fanno miracoli. E’ inutile dire che strutture comunali con illuminazione permetterebbero una più costante presenza sui campi di gioco(e parlo di campi a 11), se poi ci aggiungiamo l’aggiunta di un manto sintetico è chiaro che si innalzerebbe il livello tecnico. Inutile sottolineare che le squadre di Martina quando si recano nel circondario trovano sempre strutture sportive nuove, con illuminazione e con sintetico. Penso alle località baresi e a quasi tutto il sud barese. Pertanto nonostante la mancanza di strutture comunali adeguate ritengo che le squadre martinesi ben si comportano nei loro rispettivi campionati.
2) In termini di strutture, come è messa Martina Franca, anche se ha già detto qualcosa?

Come già detto siamo un po’ indietro rispetto ai paesi limitrofi. La gestione settimanale dei campi è limitata all’utilizzo di un solo giorno per il pergolo e uno per il campo cupa: sinceramente un po’ poco per soddisfare tutte le società e tutte le categorie e soprattutto un po’ poco se si vogliono ottenere risultati maggiori perchè è solo il lavoro costante sui campi che permette il raggiungimento di risultati a medio-lungo termine.
3) Il Cristo Re ha le giuste risorse per far entrare un promettente ragazzo nel calcio che conta? E soprattutto Martina può regalare un ragazzo alle serie maggiori?

Il cristo re ha collaboratori tecnici qualificati in tutte le categorie e questo non è poco. Ogni gruppo è seguito da tecnici F.I.G.C.che hanno le giuste competenze per poter operare con i ragazzi di ogni età: questo è secondo me già una gran risorsa perchè non tutte le società

possono vantare questo aspetto, poi alle nostre spalle ci sono dirigenti bravi e competenti che svolgono il lavoro del “dietro le quinte” che ritengo anch’esso molto importante. Martina già in passato ha regalato ragazzi alle serie maggiori e credo che se tutto il movimento vorrà crescere ancora ce ne saranno degli altri anche in futuro, è chiaro che quello degli impianti è un problema oggi prioritario. Diciamo che le condizioni per poter far bene devono essere migliorate!
4) Lei sta allenando gli allievi, ma ha anche allenato i giovanissimi, quali sono le differenze tra queste due fasce?

Le categorie sono simili dal punto di vista del tipo di competizione nel senso che terminata la scuola calcio con gli esordienti, con la categoria giovanissimi si inizia a dare più valore ai risultati e alla classifica. Ritengo che questo sia un handicap perchè l’assillo del risultato toglie spazio ad allenamenti più mirati alla tecnica individuale. Purtroppo le retrocessioni nei campionati regionali sono inappropriate perchè si pensa molto più alla tattica e molto meno alla crescita naturale dell’atleta che dovrebbe essere più graduale e più mirata; invece l’assillo del risultato abbrevia  questi tempi a discapito come detto della tecnica individuale e applicata. Differenze tra le due categorie ce ne sono molte, dal punto di vista atletico e tecnico. Negli allievi cominciamo a vedere  una idea di calcio anche dal punto di vista tattico.
5) I suoi ragazzi stanno facendo bene, quali sono le vostre aspettative a termine del campionato?

Si sono contento dei miei ragazzi perchè stanno ottenendo risultati superiori alle aspettative, giocando il campionato con una squadra di soli 97 e 3 soli 96 pensavo di dover soffrire di più, invece ci stiamo togliendo molte soddisfazioni. Merito del gruppo che ha capito che per ottenere un risultato bisogna lottare, e questo e’ di buon auspicio per il futuro. Al termine del campionato mi auguro che qualche ragazzo possa lasciarmi per accedere in squadre che competono in campionati superiori: significherebbe che la società ha lavorato bene.

6) Qual è la sua stagione che non dimenticherà facilmente nella sua carriera da allenatore?

Io ho un ottimo ricordo di tutte le stagioni e di tutti i gruppi. E’ chiaro che nel tempo ho avuto a disposizione gruppi interessanti e gruppi meno forti. Nominarne uno non sarebbe corretto nei confronti degli altri, perchè si cresce con le vittorie ma anche con le sconfitte; per cui tutti mi hanno aiutato a crescere. Anzi colgo l’occasione per ringraziarli tutti , bravi e meno bravi, dalla classe 88 alla classe 97 che e’ quella attuale.

 

Francesco Lippolis

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